A Burano è protagonista il merletto, in particolare quello dell’Atelier Martina Vidal che si sposa in modo perfetto con le api d’oro e d’argento insieme al cucchiaino per il Miele del Doge.

Burano è una delle tre isole della Laguna di Venezia toccate dal progetto Scrigno del Doge, assieme a Sant’Erasmo e il Lido. Dal 1981, nella storica Scuola dei Merletti di Burano fondata nel 1872 dalla contessa Andriana Marcello, è visitabile il Museo del Merletto MUVE istituito per recuperare e rilanciare una tradizione secolare.
La storia del merletto, come evidenzia Giorgio Reolon, oltre che legare la figura chiave di Cesare Vecellio (cugino di secondo grado di Tiziano, pittore ufficiale della Serenissima), ci onora di ricordare che il merletto è nato a Venezia, nella seconda metà del XV secolo.
Grazie alla Magnifica Comunità di Cadore è stato di recente restaurato ed esposto in pubblico un importante quadro di Cesare Vecellio del 1599. In questo particolare della “Dedizione del Cadore a Venezia” si può apprezzare il meraviglioso gran colletto di merletto di Burano che indossa Venezia, raffigurata come una regina con scettro e corona.

Fu grazie alla creatività di nobili dame che all’interno delle loro case, circondate da oggetti preziosi e da opere d’arte, occupavano il loro tempo dedicandosi – tra le altre cose (come il canto, la conversazione, la lettura e la danza) – ai lavori del ricamo e della tessitura, ed esprimevano con ago e filo la loro raffinatezza e il loro gusto per l’arte e la bellezza.
Nel giro di un secolo, e soprattutto nell’ultimo quarto del Cinquecento, il merletto si diffonde fuori dal Veneto, in Italia e in Europa, e diventa un simbolo di grazia e di prestigio sociale e un accessorio immancabile nella moda sia maschile che femminile, fino ad ornare le sontuose vesti di principi, regine e sovrani. Fazzoletti, colletti, polsini, veli non potevano fare a meno dei bianchi bordi di merletto, che a volte si impreziosivano con fili d’oro.
In questo merletto delle quattro stagioni, contenuto nell’opera di Cesare Vecellio, si nota la precisione a ritrarre un gruppo di persone indossare abiti di varie parti del mondo.

Cesare Vecellio, appena un anno dopo la pubblicazione del suo trattato sui costumi del mondo, torna a occuparsi della moda e decide di “specializzarsi” sul merletto, consapevole dell’importanza e della crescente diffusione presso la nobiltà veneziana ed europea. Nella sua piccola stamperia in Frezzaria pubblica nel 1591 i primi tre libri di una raccolta di modelli e disegni di merletti (si definisce “modellario”), la Corona delle nobili e virtuose donne, dedicata alla nobildonna veneziana Viena Vendramina Nani.
La mascherina

L’Atelier Martina Vidal, nel debutto dello Scrigno del Doge al Caffè Florian con presenti Marta e Sergio Vidal, ha presentato la mascherina che vedete nell’immagine. Molto apprezzata per respirabilità e comodità d’uso è composta da un filtro chirurgico, con ferretto appoggia naso, arricchita da prezioso tessuto buranello. L’idea di Marta esprime un motivo a rombi della linea Architettura Venezia pensata da Sergio che si è ispirato al pavimento dell’isola di San Giorgio.